Uomo politico inglese. Figlio di Randolph, studiò
alla scuola militare di Sandhurst. Ufficiale dal 1895, fu a Cuba, poi in India e
nel Sudan (1897-98). Partecipò, dapprima come tenente di cavalleria, poi
come giornalista, corrispondente del "Mornign Post", alla guerra anglo-boera in
Sudafrica. Deputato conservatore dal 1900, si segnalò immediatamente per
la sua irruenza ed efficacia oratoria. Passato al gruppo liberale, fu
sottosegretario alle Colonie (1908-10), ministro del Commercio (1908-09),
ministro degli Interni e poi lord dell'Ammiragliato (1911-15). Tentò di
stipulare con la Germania un accordo sulle cosiddette "vacanze navali":
Inghilterra e Germania si sarebbero dovute impegnare a sospendere per qualche
tempo la costruzione di navi. La proposta, che
C. avanzò
nuovamente nel 1913, fu respinta dalla Germania e dopo tale rifiuto egli
procedette a un rafforzamento della flotta inglese. Lasciato l'ammiragliato e il
governo in seguito alla disastrosa spedizione dei Dardanelli, nel 1916 fu
nominato ministro delle Munizioni, poi ministro della Guerra e dell'Aeronautica
(1918) e, in disaccordo col primo ministro Lloyd George, sostenne la
necessità di un intervento armato contro la Russia sovietica, alla quale
rimase rigidamente avverso anche negli anni seguenti. Ministro delle Colonie nel
1921, non fu rieletto al parlamento nel 1922 e, abbandonato il gruppo liberale,
fondò un partito conservatore indipendente, basato su un programma
decisamente antisocialista. Nel 1924 rientrò nel partito conservatore e
fu nominato Cancelliere dello scacchiere nel governo Baldwin (1924-29),
facendosi promotore di un'accentuata politica deflazionistica e antisindacale.
Nel 1925 restituì alla sterlina una base aurea e il valore proporzionale
che essa aveva nell'anteguerra rispetto al dollaro. All'opposizione nei dieci
anni successivi, criticò duramente la politica laburista e rimase isolato
nello stesso partito conservatore per l'asprezza della sua polemica
antilaburista. Risale a quegli anni il suo giudizio positivo su Mussolini nel
cui regime vedeva una forza antibolscevica: nel 1927, dopo un incontro con
Mussolini, parlò del suo fascino ed elogiò quegli italiani che
sostenevano il fascismo contro i rossi. Presto tuttavia dimostrò una non
meno accentuata avversione per il nazismo, facendosi sostenitore della
resistenza contro la Germania nazista. Si impegnò sia con gli scritti sia
nei suoi interventi in parlamento e nei pubblici comizi a mettere in guardia
contro i piani e le misure di riarmo di Hitler e tuonò contro
l'incapacità di costituire una grande alleanza per affrontare la
crescente minaccia nazista. Tuttavia, ancora nel 1927, quando a S. Baldwin
succedette come primo ministro conservatore N. Chamberlain, fu escluso dal
governo e, solo nel settembre 1939, fu nominato primo lord dell'ammiragliato; in
tale veste organizzò il blocco navale della Germania, cercando di operare
un riavvicinamento alla Russia, per creare un fronte comune antinazista. Il 10
maggio 1940, dimessosi Chamberlain in seguito all'occupazione tedesca della
Danimarca e dei maggiori porti strategici della Norvegia, che costituivano
altrettante basi aeree contro la Gran Bretagna,
C. divenne capo del nuovo
governo di coalizione: "Quando andai a letto - avrebbe poi scritto - provai un
profondo senso di sollievo. Mi sentivo come se stessi camminando col destino e
come se tutta la mia vita passata fosse stata una preparazione a quell'ora e a
quella prova. Ero certo che non avrei fallito". Nell'agosto 1941
s'incontrò col presidente americano Roosevelt a bordo di una nave da
guerra e ad Argenta (Terranova) fu l'ispiratore della cosiddetta Carta
atlantica, un primo serio tentativo di formulare nuovi obbiettivi di pace e di
resistenza all'aggressione dell'Asse, che avrebbe portato alcuni mesi dopo
all'entrata in guerra degli Stati Uniti e alla totale unificazione dello sforzo
militare anglo-americano. Da quel momento la storia della guerra viene a
coincidere in gran parte con la storia degli incontri
C.-Roosevelt, ai
quali più tardi si aggiunse Stalin. Da tali incontri scaturirono la
direzione politica e la condotta strategica degli Alleati. Nel novembre 1943 si
ebbe il primo incontro a tre,
C., Roosevelt, Stalin, a Teheran, in cui
venne decisa la totale distruzione del nazismo e del militarismo germanico, e
furono concertati i piani di un triplice attacco da Est, Ovest e Sud Europa. Un
nuovo importante incontro si ebbe nel febbraio 1945 a Yalta, in Crimea, nel
quale fu stabilito che ognuna delle tre potenze avrebbe occupato una diversa
zona della Germania, affidandone alla Francia una quarta zona. Inoltre le tre
potenze s'impegnavano (
Dichiarazione sull'Europa liberata) a costituire
nei Paesi liberati dell'Europa "governi provvisori che rappresentassero in larga
misura tutti gli elementi democratici della popolazione". Nonostante il
prestigio della vittoria,
C. uscì sconfitto dalle elezioni
politiche del maggio 1945, in cui il partito laburista ottenne una clamorosa
vittoria. Quale capo dell'opposizione portò avanti una politica
decisamente anticomunista e in politica interna si oppose duramente alla
politica sociale laburista, riuscendo a portare nuovamente i conservatori al
potere nell'ottobre 1951. Come capo del governo nel periodo della "guerra
fredda", portò avanti una politica estera più duttile rispetto a
quella dell'americano Foster Dulles, ma nell'aprile 1955, data l'età
avanzata e la salute malferma, si ritirò dal governo. Rilevante è
anche la sua attività di scrittore e di storico. In particolare, grande
diffusione ha avuto la sua autorevole opera sulla seconda guerra mondiale:
The second world war (5 voll. 1948-1953; La seconda guerra mondiale) che
gli valse l'assegnazione del premio Nobel per la letteratura nel 1953. Altre sue
opere:
The world crisis 1916-18 (1923-29);
My early life (1930);
Great contemporaries (1937);
Marlborough (1932-38) (Blenheim
Palace, Oxfordshire 1874 - Londra 1965).
Churchill (a sinistra) con Roosevelt e Stalin a Yalta